Tito, come Cesare (AD 79-81 d. C.)

Aureo coniato a Roma nel 76 d. C. dal padre Vespasiano

7.31 g. 20 mm

Diritto: T CAESAR IMP VESPASIANVS. Testa laureata di Titus a destra.

Rovescio: COS V. Giovenca di Mirone stante a destra.

Bibliografia:

Carradice I.A.,  Buttrey T.V. The Roman Imperial Coinage, Vol. II, Part 1: From AD 69 to 96. (London, 2007) n. 868 (Vespasian);

Calicó X. E., The Roman Aurei. Catalogue Vol. I: From the Republic to Pertinax 196 a. C.-193 d. C.  (Barcelona 2003), n. 734;

Mattingly, H. & R.A.G. Carson. Coins of the Roman Empire in the British Museum, Vol. 2: Vespasian to Domitian. (London, 1930) n. 188;

Cohen H. Description historique des monnaies frappées sous l’Empire Romain, Vol. 1: Pompey to Domitian. (Paris, 1880) n. 53.

Energico, nitido ritratto su campo lucente. Virtualmente come coniato. FDC.

Da una collezione svizzera

Il tipo del rovescio è stato accostato alla giovenca di Mirone, il famoso scultore ateniese del V secolo a. C. Mattingly in catalogo del British Museum afferma che “La giovenca è indiscutibilmente la famosa statua di Mirone che era stata collocata da Augusto nel ‘Porticus Apollinis’ e che fu trasferita da Vespasiano nel tempio della Pace” (BMC p. xxxviii): Carradice e Buttrey nell’edizione riveduta del Roman Imperial Coinage sono più cauti e suggeriscono che il legame con Mirone è ipotetico (RIC p. 30). Tuttavia il rovescio trae ispirazione dalla precedente serie di aurei raffiguranti tori o giovenche emessi da Augusto.