Jan Van Steffeswert

(Maastricht, circa 1465- post 1531) Compianto su Cristo morto. Legno di faggio intagliato, dorato e dipinto. 22,5 x 38,3 cm.

A eccezione di danni minori,  lo stato di conservazione può dirsi spettacolare. Si è infatti conservata pressoché integra la ricca pelle pittorica originale. di grande finezza, dipinta sopra una pressoché integrale doratura, a denotare una grande ricchezza esecutiva e quindi una committenza di livello molto alto. L’accentuazione patetica è  tutta concentrata nella figura di Cristo, per indurre  l’identificazione del fedele con le sofferenze del  Salvatore  Gli altri personaggi (da sinistra a destra Giovanni Evangelista, la Madonna e Maria Maddalena) , al contrario, sembrano abitare una dimensione più meditativa e propriamente spiritualizzata.

Questa sostanziale assenza di tragicità nelle figure trova una perfetta consonanza, che è anche precisa rispondenza stilistica, nel corpus dello scultore Jan van Steffeswert, protagonista della produzione lignea a Maastricht agli inizi del Cinquecento. A cominciare dalle espressioni serene e quasi sorridenti dei volti, che si rivedono, piuttosto simili, in opere di questo artista quali la Sant’Anna Metterza del Bonnefantenmuseum di Maastricht, datata 1500, la Santa Barbara della Salviuskerk di Limbricht (circa 1495-1500), la Maddalena del Musèe Royal d’Art ed d’Histoire di Bruxelles, firmata e datata 1509, la Santa del Museo Bogdan e Varvara Khanenko di Kiev (dalla decorazione a fiori sul manto vicina a quanto si vede qui), i Santi Crispino e Crispiniano della chiesa di San Pietro a Maastricht, databili intorno al 1515, o ancora la coeva Santa Gertrude della omonima chiesa di Meeuwen-Gruitrode. Ancora più strette le somiglianze con un’altra versione di Sant’Anna Metterza, nella chiesa di Santa Gertrude a Tüddern, firmata e datata 1513, in cui il volto di sant’Anna è quasi gemello di quelli degli astanti nel Compianto qui in esame; e con il Vescovo benedicente, siglato e databile circa 1515, anch’esso al Bonnefantenmuseum. Da notare ancora la rispondenza dell’anatomia del Cristo morto con i Crocifissi di Jan e della sua bottega (si veda in particolare, al di là della differenza di dimensioni, a quelli della chiesa di San Pietro e del già più volte citato Bonnefantenmuseum, entrambi a Maastricht, databili sul 1510-1515. Epoca e ambito geografico, del resto, sono confermati anche dal dato della moda particolarmente leggibile nella Maddalena, il cui abito con vita alta e stretta e scollatura a V aperta su un corpetto a girocollo si ritrova in numerose opere di Steffeswert e della sua bottega.