Giovanni Battista Discepoli detto Zoppo da Lugano

(Castagnola 1590 – Lugano 1654)

Ecce Homo

Olio su tela, 48 x 37 cm

Soggetto e formato rivelano a evidenza un dipinto nato per la devozione privata. È ancora possibile leggere lo spessore della ricca pennellata che improvvisa, senza disegno sottostante, la finitura preziosa, a esempio nei denti visibili dalla bocca semiaperta del Cristo, nei lustri degli occhi, nelle stille di sangue, rese con stesura liquidissima; anche lo scettro di canna è realizzato direttamente sulla tela, senza traccia grafica precedente.

La tipologia facciale del Cristo si ritrova in opere del Discepoli quali l’Incredulità di san Tommaso e l’Ecce Homo di collezione privata o il San Giovanni Battista nella chiesa della Natività del Battista a Cusino in provincia di Como. (F. Frangi, schede nn. 4-5, e D. Pescarmona, scheda n. 6 in Giovan Battista Discepoli, 2001, pp. 80-83. 84-85). Allo stesso modo, la canna impugnata dal Cristo è dipinta nello stesso modo nell’ Ecce Homo appena citato e nella versione ora in esame; in comune tra i due dipinti vi è anche il punto di rosso del manto purpureo.