Andrea Sabatini detto Andrea da Salerno
(Salerno c. 1490-Gaeta c. 1530)
Busto di Santa (Santa Elisabetta o Santa Marta)
Olio su tavola 48 x 34 cm.
Si tratta per certo dello scomparto destro del registro superiore di un polittico, che l’ampia presenza di oro testimonia ricco e prestigioso. La santa, difficilmente identificabile, sembra indossare un abito genericamente neotestamentario e potrebbe forse identificarsi in santa Elisabetta, madre del Battista (nel caso il polittico fosse stato dedicato al precursore) oppure in santa Marta: in questo caso potremmo forse immaginare una Maddalena come controparte.
Il sapore arcaico, ancorché raffinato, del fondo dorato e punzonato è felicemente contraddetto dalla modernità dell’immagine della santa, monumentale nella rotondità della forma e caratterizzata da una espressione dolce e malinconica di origine leonardesca.
Il colore aperto e luminoso avvicina quest’opera alle esperienze napoletane di Cesare da Sesto, e trova puntuali riscontri nell’attività del più importante pittore dell’Italia meridionale di primo Cinquecento, Andrea da Salerno, che dal collega milanese, capace di coniugare Leonardo e Raffaello in una sintesi assai personale, fu profondamente influenzato fino a circa il 1517.
Si sottolineano particolarmente i confronti con dipinti di Andrea databili circa 1512-15, quali il San Michele del Museo Provinciale di Salerno, la Santa Martire di collezione privata a Boxford (anch’essa su fondo oro, che se non fosse diversamente punzonato verrebbe quasi automatico riunire alla tavola qui illustrata) e la Presentazione al tempio di Capodimonte. Lo stile esibito dalla nostra Santa è quello poi divulgato in chiave diminutiva dal salernitano Gerolamo Ramarino, collaboratore del Sabatini a partire dal 1516-17 (polittico di cava dei Tirreni), confermando quindi una cronologia a cavallo tra l’influenza subita da Cesare da Sesto e quella provocata su Gerolamo Ramarino: 1515-16.
L’opera è in eccellenti condizioni, a eccezione di una lacuna nel fondo oro che in sede di revisione conservativa si è deciso di risarcire a selezione cromatica in modo da garantire il massimo di lettura filologica.
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