I Cartaginesi in Italia, Sicilia e Nord Africa

Zecca punica incerta in Sicilia “popolazione del campo”

Circa 320 a. C.

Tetradracma in argento

17.22 g. 25.80 mm

Diritto: Testa di Aretusa a sinistra, con triplo orecchino a pendente e collana di perle, capelli intrecciati con foglie di grano, quattro delfini intorno.

Rovescio: Protome equina a sinistra; dietro pianta di palma con datteri; sotto, iscrizione in caratteri punici “mmhnt”

Bibliografia:

Jenkins G. K., Coins of the Punic Sicily, SNR (Zürich 1997) parte III, n. 174 (O50″/R 153).

Greek Coins of Sicily – Sylloge Nummorum Graecorum. Vol. II. The Lloyd Collection. Parts vii-viii. Syracuse to Lipara. By E. S. G. Robinson. (London 1937) no.1634 (stessi conii).

Splendida

L’incursione cartaginese nella metà occidentale della Sicilia nel corso del V secolo a. C. ha portato alla coniazione di moneta punica in terra siciliana. Furono coniate monete in argento su standard greco (attico), destinate specialmente ai pagamenti dei mercenari impegnati nel conflitto con le città greche dell’isola.
Il diritto di questa moneta deriva dalla tipologia siracusana della testa di Aretusa di Euainetos, mentre il rovescio mostra un tipo autonomo, con la preponderante figura del cavallo, frequente in tutta la monetazione di Cartagine. L’iscrizione al rovescio sembrerebbe ascrivere un ruolo di rilievo nelle decisioni monetarie da parte dell’assemblea dei combattenti, probabilmente anche in relazione a un’attività della zecca probabilmente al seguito degli spostamenti dell’esercito.

VENDUTO