Compriamo e vendiamo Marenghi d’oro

L’acquisto di un Marengo d’oro è un investimento ideale per chi desidera comprare oro o monete d’oro. Grazie al suo prezzo accessibile è perfetto sia come oggetto da collezione che come idea regalo. I Marenghi sono un ottimo investimento poichè la loro purezza e il loro peso sono garantiti dal governo svizzero. I Marenghi rappresentano infatti un investimento sicuro e redditizio che mantiene il valore anche nel corso degli anni senza incorrere nel rischio di inflazione.

Il costo dei Marenghi d’oro non è solamente determinato dal valore dell’oro ma anche dalla tiratura della moneta e dallo stato di conservazione.
Se volete vendere il vostro marengo o al contrario volete comprarne uno o più di uno potete scriverci tramite il modulo di contatto o chiamarci al +41 91 92 33 640.

Marenghi d’oro: informazioni generali

La Zecca Federale Svizzera ha coniato la moneta svizzera d’oro da 20 franchi, chiamata Marengo, dal 1883 al 1949.

Tipi di marengo svizzeri:

Marengo Helvetia – coniato dal 1883 al 1896

Marengo Vreneli – coniato dal 1897 al 1949.

Caratteristiche di entrambi i marenghi svizzeri:

Peso Lordo: 6,45 g
Lega (carati): 21,6 carati
Titolo (millesimi): 0,9000
Contenuto di oro puro: 5.80 grammi = 0.1867 oncia troy
Diametro: 21.00 mm

Marengo Helvetia: moneta svizzera d’oro da 20 franchi

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Sul dritto della moneta si trova la scritta Confoederatio Helvetica e il busto laureato della Libertà che indossa un diadema sul quale è inciso libertas. Sul rovescio vi è lo stemma crociato posto tra la scirtta 20 FR e al di sopra dello stemma vi è una stella. Sotto lo stemma viene invece riportata la data e la lettera B che indica che è stata coniata nella zecca di Berna. Tutt’intorno vi è una corona d’ulivo e quercia. I Marengo Helvetia sono caratterizzati da due tipi di contorno: rigato (anno 1883) e riportante la scritta Dominus Providebit (dal 1886 al 1896). Eduard Durussel di Morges è l’autore dei coni.
Pochissimi esemplari sono stati coniati con il cosidetto “Gondogold” ossia l’oro di Gondo estratto dall’omonima miniera nel canton vallese andata in disuso nel 1897 dopo essere stata utilizzata sin dai romani. Le monete coniate con questo oro hanno un colore più chiaro e sono distinguibili per una piccola croce incisa al centro dello stemma di Stato. Sono monete estremamente rare e preziose.

Marengo Vreneli: moneta svizzera d’oro da 20 franchi

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Su dritto della moneta vi è la scritta Helvetia e il busto di una giovane donna, allegoria della Svizzera, con capelli raccolti e abito ricamato da stelle alpine, sullo sfondo, alle spalle della donna, vi sono le montagne svizzere. Sotto la donna si trova la firma dell’incisore F. Landry. Tutta la parte frontale del Marengo Vreneli è contornata da una corona di perle.
Al rovescio è presente lo stemma crociato posto tra la scritta 20 FR. Sia sulla parte superiore che su quella inferiore dello stemma vi sono dei rami di quercia. Subito sotto vi è la data e la lettera B, segno distintivo della zecca di Berna. Proprio come la parte frontale del marengo, anche il retro è contornato da una corona di perle. I Marengo Vreneli sono caratterizzati da due tipi di contorno: 22 stelle che rappresentano il numero di Cantoni dell’epoca (anni dal 1897 al 1935) e dalla scritta “Ad Legem Anno MCMXXXI” (anni dal 1947 al 1949). L’autore dei coni fu Fritz Ulysse Landry di Le Locle. Vreneli è il diminutivo di “Verena”, immagine presente al diritto, personificazione della Svizzera.

Marengo d’oro: la storia

Napoleone Marengo d'oro del 1800 Il nome Marengo deriva dalla moneta d’oro coniata nel 1800 dalla Repubblica Subalpina a seguito della vittoria di Napoleone Bonaparte contro l’arciduca d’Austria a Marengo (l’odierna Spinetta Marengo in provincia di Alessandria), il 14 giugno 1800. Al diritto la moneta mostrava il busto di Minerva e la scritta circolare «L’Italie délivrée à Marengo», al rovescio vi era il motto «Liberté – Égalité – Eridania». La moneta aveva un valore nominale di 20 franchi, con un peso totale di 6.45 g. ed un titolo di 900 millesimi quindi con 5.80 g. di oro puro.

Il nome Marengo divenne d’uso quotidiano e fu deciso di adottarlo per indicare tutte le monete d’oro prodotte in Francia nel corso del XIX secolo. Nel 1865 la Svizzera, il Belgio, l’Italia e la Francia diedero vita all’Unione Monetaria Latina, che in seguito raggiunse il numero di 32 Stati membri. Scopo dell’Unione era quello di uniformare le monete d’oro e d’argento coniate dagli Stati membri stabilendo il contenuto metallico ed i pesi delle monete che diventarono mezzi di pagamento liberamente circolanti e accettati all’interno degli Stati dell’Unione. Tutte le monete d’oro di questi Paesi vennero chiamate Marengo.

Anche gli Stati Uniti valutarono l’adesione all’Unione Monetaria Latina ma il Congresso si oppose al rapporto di valore tra oro ed argento di 1:15,5 e quindi non aderì mantenendo il proprio rapporto 1:16.

Il Marengo svizzero era moneta largamente utilizzata nei commerci ma la grave crisi economica mondiale del 1936 portò ad un aumento del valore dell’oro contenuto nella moneta superiore del 40% rispetto al valore nominale arrivando a valere 28 franchi anziché i 20 franchi di valore nominale. Di conseguenza se ne sospese la coniazione. Molti Stati svalutarono la propria moneta e anche la Svizzera dovette svalutare il franco del 30% per ripristinare l’equilibrio finanziario all’interno del Paese e adeguare la propria valuta alla situazione finanziaria internazionale. La Banca Nazionale Svizzera venne inoltre sollevata dall’obbligo di garantire le banconote emesse da un corrispondente quantitativo d’oro. Di conseguenza i marenghi, anche se non furono messi fuori corso, persero di fatto la propria funzione come mezzo di pagamento.

marengo svizzero 1947Per ridurre il forte aumento delle riserve d’oro e per soddisfare la crescente domanda di monete d’oro, dal febbraio 1945 all’aprile 1947 furono coniati vreneli d’oro da 20 franchi dalle riserve d’oro della Banca Nazionale Svizzera. Poiché la risoluzione di svalutazione del 1936, che si basava sulla Legge di Emergenza, non prevedeva una parità fissa dell’oro, in contrasto con la Legge sulle Monete del 1931, queste monete furono coniate con l’anno “1935” per indicare che avevano la finezza richiesta dalla Legge sulle Monete. Si auspicava inoltre che questo avrebbe evitato speculazioni sull’origine dell’oro. Per distinguere questi pezzi da quelli coniati nel 1935 e per sottolineare il carattere della merce, l’anno “1935” fu preceduto dalla lettera “L” (Lingot = barra). Fino all’inizio del 1947, solo i lingotti d’oro già in possesso della BNS prima del 1939 furono utilizzati per coniare moneta. Nella primavera del 1947, le scorte prebelliche si esaurirono. La BNS fece quindi coniare l’oro del dopoguerra, prelevando oro anche dalle scorte russe. Nel marzo 1947, il Consiglio federale decise di abolire la postdatazione, che non era senza polemiche, e quindi anche di omettere la lettera “L” prima dell’anno. Dopo l’accordo di Washington del 1946, fu considerato ammissibile coniare l’oro che era stato preso dalla Deutsche Reichsbank durante gli anni della guerra. Le monete vennero coniate indicando quindi l’effettivo anno di coniazione. Il riferimento alla legge del 1931 sulle monete venne impresso sul contorno “AD / LEGEM ANNI / MCMXXXI” (secondo la legge del 1931). Con il termine della legge sull’emergenza fiscale, avvenuto alla fine del 1949, cessarono anche le coniazioni di Vreneli.